5 Stelle: "O Di Maio o niente". Salvini apre al reddito di cittadinanza

5 Stelle: “O Di Maio o niente”. Salvini apre al reddito di cittadinanza

Avvicinamento tra due parti che si dicevano incompatibili.

Miracolo della Politica. Dopo essersene dette di tutti i colori il Movimento 5 Stelle e la Lega si stanno “annusando” per valutare di governare insieme. Un tira e molla che oggi registra una presa di posizione pentastellata e un abboccamento leghista.

Di fronte all’irrigidimento del M5S sulla figura del premier, Salvini si dimostra comprensivo e addirittura apre il dialogo sul reddito di cittadinanza.

Ma andiamo con ordine. I due argomenti più scottanti circa le posizioni dei due partiti sono certamente la scelta del Premier e l’introduzione del reddito di cittadinanza.

I pentastellati hanno fatto sapere che su questi due argomenti non transigono: Di Maio deve guidare il Governo, e la misura economica deve essere introdotta.

Stando a quanto la Lega e l’intero Centro-Destra hanno detto fino a ieri, sarebbero sufficienti queste due divergenze per rompere le trattative.

La strana coppia

A sorpresa invece, Matteo Salvini dopo avere incassato le Presidenze delle Camere che lui auspicava, si dimostra possibilista. Evidentemente l’aver “imposto” a Di Maio la figura della Senatrice Alberti Casellati lo ha soddisfatto.

La dichiarazione del leader leghista è molto chiara e ammiccante: “Io sono pronto per fare il premier. A me interessa che l’Italia cambi: sono pronto a metterci la faccia ma non è che è ‘O Salvini o morte’, Salvini è a disposizione, ma se c’è una squadra possiamo ragionare con la squadra”.

La sorpresa più grossa arriva però da una prima e inaspettata apertura di Salvini per quanto riguarda il reddito di cittadinanza: “Se fosse pagare la gente per stare a casa no, ma se fosse uno strumento per reintrodurre nel mondo del lavoro chi oggi ne è uscito allora sì”. Che probabilmente tradotto dal “politichese significa: ‘Se ci attacchiamo qualche motivazione anche temporanea, va bene’.

E intanto filtrano le prime voci sui dicasteri: a Salvini il Ministero dell’Interno. Il Welfare ai pentastellati.

Berlusconi e la Meloni nel frattempo stanno a guardare …

 

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