Le zanzare non pungono a caso

Le zanzare non pungono a caso

Interessante ricerca apparsa su Galileonet.

“L’estate sta finendo” e il parafrasare il verso di questa nota canzone non ci impedisce di ricordarne gli aspetti positivi e negativi.

Uno tra questi ultimi è sicuramente il rapporto con le zanzare. Fastidiose e in qualche caso, come dimostra la cronaca, pericolose perché vettori di malattie. Le statistiche parlano di circa un milione di morti l’anno causate dalle cause indirette della loro puntura. Abbiamo purtroppo imparato a conoscere nomi di patologie quali Dengue e Chikungunya, per non parlare della già nota malaria.

Anche solo come percezione rileviamo che esistono persone che sembrano vittime privilegiate delle zanzare. E a questo proposito viene in aiuto un utile articolo apparso sul giornale di Scienze Galileonet.it.

In effetti è emerso che le zanzare scelgono le proprie vittime. Guidate dall’olfatto e dai loro formidabili sensori naturali, le zanzare privilegiano ambienti in cui ci sia ricchezza di anidride carbonica. E ciò perché si tratta di una prova di presenza di esseri che respirano.

A questo punto, quando c’è la scelta tra diverse “prede”, a indirizzare le zanzare è la percezione della presenza di acido lattico, proprio perché è un componente importante della chimica dell’odore delle essere umano, esattamente come ammoniaca, acidi carbossilici, acetone e sulcatone.

Questo mix ci rende vittime prescelte da questo insetto. Ma vediamo ora come scelgono il loro bersaglio tra uno ed un altro individuo.

La classifica dei più esposti

Esiste una graduatoria che ci rende “appetibili ” alle zanzare a seconda del gruppo sanguigno. Chi rientra nella categoria del gruppo 0 è il più sfortunato. Diciamo che se un appartenente al gruppo 0 viene punto 100 volte, un gruppo B viene colpito in 85 occasioni e i fortunati del gruppo A solo in 50.

Le zanzare sono infatti in grado di percepire la sostanza chimica da noi rilasciata e che rivela il nostro gruppo di appartenenza.

Naturalmente ci sono anche altre implicazioni. Come possiamo immaginare sulla base di quanto esposto, chi respirando emette più anidride carbonica (come ad esempio le donne in stato interessante), e/o chi fa più attività fisica ed emette acido lattico, è maggiormente esposto.

E non è tutto. Il microbiota della pelle, ovvero il complesso dei batteri e dei funghi presenti sulla nostra epidermide, può interessare in modo maggiore le zanzare. Ma anche l’alimentazione. Ad esempio l’uso di birra le attrae particolarmente.

Per concludere l’abbigliamento. Sissignore: vestendosi ad esempio con abiti scuri ci si mimetizza in modo superiore nella notte e si passa più inosservati a questo insetto.

 

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