Merkel, spuntano errori e contraddizioni

Merkel, spuntano errori e contraddizioni

La Merkel lascerebbe un paese non in grado di rispettare patti e senza una vera programmazione

La Cancelliera tedesca Angela Merkel si trova in forte difficoltà politica. La sua posizione di debolezza è stata fatta emergere in tutta la sua cruda realtà dagli esiti elettorali di due mesi fa, in cui tutti i partiti della coalizione di governo sono stati duramente puniti dagli elettori.

La resa dei conti è avvenuta nei giorni scorsi. Ed è culminata l’altro ieri in una vera e propria “notte dei lunghi coltelli”, come avveniva nella più fulgida tradizione democristiana nel nostro Paese.

Il segretario dei Liberali, Lidner, rifiutando per coerenza di sedere al tavolo dell’esecutivo insieme ai rivali storici, ha in pratica confermato l’ingovernabilità della Germania. E di conseguenza il fallimento di Angela Merkel.

Da una posizione inattaccabile sotto l’aspetto sia politico che numero-elettorale, la Cancelliera è miseramente scivolata. Ed ora affiorano gli errori e le contraddizioni che hanno caratterizzato alcune tra le più importanti decisioni del suo governo.

Gli errori e le improvvisazioni

Tra le più gravi figura la vicenda legata alla gestione degli immigrati. La Merkel aveva sempre dato un’immagine di sicurezza e consapevolezza. La realtà che successivamente affiorata e che ora è sotto gli occhi di tutti, è che non esiste un vero e proprio progetto in materia, ma solo tanta, colpevole e sorprendente improvvisazione.

Quella che è maggiormente colpita è quindi l’immagine dei tedeschi stessi. Da secoli ritenuti granitici e ferrei esecutori di progetti e programmazioni serie e ponderate, si sono ridotti quasi ad essere ritenuti al livello dei più ingenui millantatori della politica.

Una condizione che in effetti va a colpire un orgoglio nazionale che è ancora molto vivo in Germania.

Ma sotto accusa risulta anche la capacità scientifica e tecnologica della Germania. È risultat un evidente flop anche la politica energetica teutonica, la tanto decantata Klimakanzlerin. I sussidi che dovrebbero guidare il paese fuori dal nucleare sono risultati costosissimi. E questo ha fatto saltare i meccanismi del settore, tanto da far sì che la Germania non riuscirà a rispettare il patto di tagliare del 40% le emissioni di gas serra entro il 2020.

E purtroppo la lista degli errori non si ferma qui. Basti citare lo strano rapporto del governo, definito “incestuoso” dai media tedeschi, con le case automobilistiche. Un vero e proprio Dieselgate. Oppure alcuni comportamenti schizofrenici in politica estera.

Una politica, quella della Merkel, che in caso di sua caduta, potrebbe essere ricordata più di facciata che di concretezza. A dispetto di certi suoi comportamenti ironici nei confronti dell’Italia.

La consolazione

A questo punto la considerazione finale non può che essere una: la Germania è caduta da quel piedistallo sul quale restava forse anche in virtù di una buona dialettica della sua cancelliera. E se in passato la Merkel disse degli Italiani che preferiscono vincere una partita di calcio piuttosto che una guerra, sta facendo imparare ai tedeschi a consolarsi con la presenza ai prossimi mondiali.

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