Il maschio del 3° millennio: brutto che piace

Il maschio del 3° millennio: brutto che piace

Uomini: brutto è bello? Un ossimoro molto attuale

Non avendo una grande propensione né esperienza per i canoni di bellezza maschile, prendo spunto da un interessante articolo apparso su Glamour.it, che mi pare contenga interessanti spunti sociologici.

La ricerca della prestigiosa rivista evidenzia come si sia passati in breve tempo da un tipo di preferenza ad un’altra. Le donne non sarebbero più attratte, o meglio non lo sarebbero più come poco tempo fa, dallo stereotipo di un maschio attento all’immagine e con una spiccata passione per la maniacale cura del proprio corpo e dell’estetica.

La grande attrattiva che esercitano alcuni attori, e vengono esplicitamente citati i vari Zingaretti, Favino, Cherubini, Cassel, Brody, Bardem, sarebbe emblematica. Quindi non più metrosexual alla David Beckham. Ma piuttosto Hipster, normcore, fino all’attuale yummi.

Per carità! Qualcuno potrà addurre che i personaggi citati non sono poi così brutti. Questo non lo so. Ma credo che a confronto con i canoni espressi per esempio da George Clooney o Brad Pitt, ci sia una certa differenza. O no?

Le ragioni della svolta

Perché è cambiato (se è cambiato) il gusto delle donne? La ragione che più piace agli psicologi è che è facile innamorarsi del bello. E inoltre, a una bellezza perfetta, cos’altro ci sarebbe da aggiungere. I sociologi invece insisterebbero sul fatto che un (falso) trasandato colmerebbe una lacuna aperta dalla latitanza delle caratteristiche tipicamente maschie. Sarebbe una tendenza a considerare la sostanza piuttosto che la forma.

E allora, come direbbero molti conduttori televisivi poco originali: la domanda sorge spontanea. Ma non sarà che in effetti ci sia bisogno su questa Terra anche di un’espressione indiscutibilmente maschile.

La moda ha spesso e recentemente penalizzato quelle che sono state per secoli le manifestazioni più chiare della mascolinità nella moda. Sobrietà, spartanità, eleganza di tipo tradizionale. Il che non significa e non ha mai significato scarso rinnovamento.

Siamo passati da modelli dall’atteggiamento ambiguo a testimonial prelevati dal mondo sportivo. Marcantoni. Magari dai lineamenti non perfetti ma dalla muscolatura esplosiva.

Ripeto: non è il mio campo formulare giudizi estetici sulla bellezza, e men che mai su quella maschile. Che a dirla tutta mi interessa molto relativamente. Ma devo ammettere che questa virata del gusto femminile ha carpito la mia attenzione.

Insomma: colleghi in bruttezza di tutto il mondo, uniamoci! Forse qualche speranza c’è anche per noi.

 

 

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