Ore decisive per il governo: Salvini rientra a Roma

Ore decisive per il governo: Salvini rientra a Roma

Accordo su Savona agli Esteri. Economia a Ciocca

Ore cruciali per la formazione del nuovo governo a quasi 90 giorni dal voto. La svolta si è avuta ieri con il dietro-front di Luigi Di Maio. Il leader pentastellato è passato repentinamente dalla richiesta di impeachment per il Presidente della Repubblica, alla richiesta allo stesso di poterci riprovare.

La proposta di Di Maio di cambiare la “casella” al nome di Paolo Savona è stata accolta dal Colle con un incoraggiante risposta di valutazione attenta.

Matteo Salvini, da parte sua, dopo aver dimostrato in principio un certo scetticismo, ha fatto saper che la “porta non è chiusa”. E di fatto ha confermato interesse rientrando repentinamente a Roma per incontrare Di Maio.

La crisi sembra quindi vicina alla risoluzione, anche se qualche perplessità resta. Paolo Savona sarebbe dirottato al dicastero degli Esteri. E questa scelta soddisferebbe le esigenze del capo del Carroccio, il quale vuole in squadra l’economista proprio per le sue posizioni risulte nei confronti dell’Europa. Il tutto senza paventare imprudenti sospetti di uscita dall’Euro.

Quella dell’abbandono della moneta unica è una “barca” che tutti stanno abbandonando. Gli stessi “falchi”, come il professor Savona, hanno spiegato ieri a più riprese, che non è negli intendimenti. Le critiche all’Europa sarebbero funzionali ad una nuova prospettiva di accordi con Bruxelles. E ciò a dispetto di proclami più volte manifestati.

Chi è Pierluigi Ciocca

Il nuovo Ministro dell’Economia dovrebbe essere Pierluigi Ciocca. Si tratta di una profilo di elevato spessore. Uomo delle Istituzioni, ha un passato di 40 anni in Banca d’Italia.

Si tratta di uno studioso che ha dedicato l’intera carriera all’approfondimento di nuove dinamiche europee, che in estrema sintesi si traducono in una revisione del peso tedesco sull’economia continentale. Dal suo libro “La banca che ci manca”, edito da Donzelli, si evincono i capisaldi del suo pensiero. E precisamente:

  1. Obiettivo stabilità dei prezzi
  2. Sostenere quando necessario gli operatori insolventi
  3. Finanziamento dello Stato e delle Istituzioni in caso di crisi di liquidità e NON di solvibilità.

Il tutto correlato ad una revisione dell’euro-zona.

Oggi stesso ci dovrebbe essere un’evoluzione della crisi. Se Salvini dovesse dire no alla bozza di accordo che in pratica avrebbero raggiunto Di Maio e Mattarella, le soluzioni sarebbero sostanzialmente due: quella di un governo Cottarelli o di un esecutivo Gentiloni, per gestire le urgenze e tornare alle urne.

 

 

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