Papa Francesco, Obama e Trump: i ruoli

Papa Francesco, Obama e Trump: i ruoli

Sui social molta confusione circa i ruoli istituzionali.

Sono sinceramente stupito quando leggo tra i molti commenti che appaiono sui vari social, alcune proteste nei confronti di dichiarazioni degli uomini tra i più potenti della Terra.

Una tra le accuse più diffuse e rivolte a Papa Francesco riguardano la sua posizione sui migranti. Mi chiedo quale sarebbe la posizione che la gente che lo attacca, vorrebbe che il Papa prendesse, rimanendo coerente.

Facciamo rapidamente il punto della situazione. Il Papa è a capo di una Chiesa che abbraccia un Credo Trascendente. La dottrina propone, a chi la vuole accettare, la misericordia e il perdono come prerogative sociali. Di fondo esiste infatti il presupposto che la “vera” vita non sia di questo mondo. Si proietta quindi il concetto di Giustizia finale, oltre all’esistenza terrena. Questo ovviamente non pregiudica il diritto ad essere felici. Anzi. Ma i concetti sono ampi e valicano i confini della vita stessa.

Seguendo è assurdo pretendere che il Papa si pronunci a favore delle “porte chiuse”. Si aggiunga inoltre che l’Italia non è Stato Teocratico. Le parole del Papa vanno a influenzare esclusivamente le coscienze. Non c’è un obbligo di Legge a seguirle. C’è invece il diritto del Papa a pronunciare la sua dottrina.

È ovvio che questa impostazione appaia probabilmente anacronistica a chi non crede. Ma i credenti dovrebbero per lo meno fare mente locale ai dettami della Religione. Liberissimi  di pensare che sia scomoda, difficilmente applicabile. Forse anche poco opportuna dal punto di vista materialistico. Ma certamente non devono stupirsi o scagliarsi contro il Pontefice. Avrebbero ragione di farlo se invece sostenesse il contrario!

I presidenti USA

Allo stesso modo si pone il problema su quanto dichiara il Presidente degli Stati Uniti d’America.

Qui abbiamo di fronte un problema diverso. Non c’è una ragione religiosa o filosofica alle spalle. Esiste invece l’esigenza, tutta materialistica e laica, di perseguire il bene di un Paese.

Abbiamo visto infatti che con l’amministrazione Obama, gli USA hanno assunto una linea. Ora, con l’avvento di Donald Trump le cose sono cambiate.

Anche qui però non è logico stupirsi. Abbiamo ascoltato quanto Trump aveva promesso in campagna elettorale. E la convinzione che quando sarebbe stato eletto NON avrebbe fatto ciò che diceva, derivava da convinzioni o illusioni personali di coloro che speravano cose diverse.

Trump può essere condiviso oppure no, ma sta seguendo una sua precisa linea politica. Può essere giudicata pericolosa oppure saggia, superficiale o concreta, populista o efficace, ma pur sempre una linea politica.

Detto questo non c’è proprio da stupirsi sulla posizione del presidente USA nei confronti del clima o del Messico. C’è solo da prenderne atto. E se si è contrari adottare le contromisure.

In definitiva il discorso verte sul gioco delle parti e sul valore dei ruoli. Tutto il resto è fuffa. E i social ne sono pieni!

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