Genova "la rossa" accoglie festante Francesco I

Coronavirus, fragilità dell’uomo e fine di ogni sicurezza

Papa Francesco: “Siamo fragili in una tempesta che lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende”

Ci sono immagini di questi giorni che resteranno per sempre nei nostri occhi. Scorci di vita surreali, che inevitabilmente suscitano dolore, sgomento e fitte al cuore. Sfilate di carri militari che trasportano bare di connazionali fuori da Bergamo. Reparti ospedalieri trasformati in trincee per provare a salvare la vita a uomini abbandonati a se stessi e alla propria tragedia. Strade vuote per cercare di arginare la diffusione di questo terribile male. Scene che sembrano tratte da un film drammatico ma che, invece, sono pura e tragica realtà.

Ma nel nostro diario dei ricordi ci sarà anche un’immagine passata alla storia per l’eccezionalità, la suggestione, la commozione che ha suscitato in tutti noi ma anche, e soprattutto, per la speranza che ha portato con sé. Chi potrà mai dimenticare Papa Francesco, solo, davanti a una piazza San Pietro deserta e piovosa, mentre invoca il Signore affinchè ci liberi dalla pandemia?

Con uno sfondo blu malinconico, il Santo Padre ha ricordato che da settimane fitte tenebre  si sono impadronite delle nostre vite. Che noi che pensavamo di essere sani in un mondo malato siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Che ci siamo trovati su una stessa barca fragili e disorientati, ma allo stesso tempo importanti e necessari, chiamati a remare insieme e a confortarci a vicenda. Che ci siamo accorti che non possiamo andare avanti ciascuno per conto suo, ma solo insieme. Che ci siamo scoperti privi di sicurezze e bisognosi di abbracciare il Signore per abbracciare la speranza. In sintesi, ci ha messo di fronte alla fragilità dell’uomo, come singolo e davanti a Dio. Oggi più che mai.

Il Pontefice ha, poi, rivolto la benedizione Urbi et Orbi e alzato la sua preghiera al Signore: Signore,non lasciarci in balia della tempesta. Tra il suono delle campane e quello delle sirene. Tra la speranza e la disgrazia. Possa il rintocco delle campane avere la meglio e accompagnarci verso un futuro più sereno.

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