Coronavirus, impatto drammatico sul settore eventi

Coronavirus, impatto drammatico sul settore eventi

Eventi annullati almeno fino a settembre: ricavi zero ma costi tanti. Gli addetti al settore catering e banqueting lanciano una petizione

Maggio, mese mariano.  Ma anche mese di Comunioni, cerimonie, primi eventi all’aria aperta. Quest’anno però, a causa dell’emergenza Coronavirus, non ci sarà nulla di tutto questo. C’é un settore che più degli altri ne sta pagando le conseguenze, di nascosto, perché fino ad oggi è stato invisibile agli occhi di tutti: é quello del catering e del banqueting. Tanto solare e creativo prima quanto nascosto e mesto oggi. E anche nel domani immediato.

Le imprese di catering e banqueting sono ferme dallo scorso 25 febbraio, quando sono state vietate tutte le manifestazioni che comportassero assembramento. Il mercato ha subito provveduto ad annullare o a collocare nel 2021 tutti gli eventi che erano in programma fino al prossimo settembre. In termini economici si tratta di perdite del 100%, per i mesi da marzo fino a settembre e, anche se la situazione dovesse migliorare, del 60-70% per i mesi di ottobre, novembre e dicembre perché in molti hanno preferito rinviare al 2021. Con ricavi zero é impossibile far fronte spese: affitti, utenze, tasse. Solo per il personale esiste una sorta da una sorta di cassa integrazione che si chiama Fondo di Integrazione Salariale, prorogata per i mesi di maggio e giugno.

Gli addetti al settore catering e banqueting hanno lanciato una petizione da sottoporre a Conte con cui si chiedono, tra l’altro, contributo a fondo perduti,  fondo integrazione salariale fino a 6 mesi dopo che sarà revocato il blocco degli eventi e applicato anche ai lavoratori extra o intermittenti attualmente totalmente scoperti da ogni forma di ammortizzatore sociale, cancellazione di tutta la tassazione dovuta per i mesi di chiusura obbligata. La petizione é riconoscibile con l’hashtag #iosonoglieventi sulla pagina Facebook o sul profilo Instagram di ANBC.

La filiera genera un fatturato di 65 miliardi di euro e dà lavoro a 570mila persone: se non sarà aiutata, ci saranno gravi conseguenze sull’occupazione e sulla sopravvivenza delle aziende che ne fanno parte.

 

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