Di Maio ha la meglio: sarà un 5 Stelle il Premier

Di Maio ha la meglio: sarà un 5 Stelle il Premier

Ristretta la rosa dei nomi. Intesa vicina

Anche l’ultimo nodo sta per essere sciolto. E si tratta del problema che le parti avevano indicato castamente come secondario, ma che in realtà è stato il più difficile da risolvere: il nome del Premier.

Sembra ormai assodato che a guidare il governo giallo-verde sarà un esponente del mondo 5 Stelle. I nomi rimasti in lizza, a scanso di sorprese dell’ultima ora, sono quattro.

Vediamoli insieme:

  • Giuseppe Conte – Indicato come Ministro della Pubblica Istruzione da Di Maio nella presentazione della squadra prima delle elezioni.
  • Andrea Roventini – Indicato nella stessa occasione come Ministro dell’Economia.
  • Alfonso Bonafede – Deputato pentastellato, e indicato dal suo leader come Ministro della Giustizia.
  • Vincenzo Spadafora – Attuale responsabile alle Relazioni Istituzionali di Di Maio.

Dalla lista dei nomi si evince che il successo strategico di Di Maio sarebbe pieno. Salvini da parte sua avrebbe ottenuto alcuni ministeri chiave, come ad esempio quello dell’Interno. Appare invece abbastanza evidente che i posti virtualmente assegnati in precedenza ai candidati Premier, siano appannaggio dei pentastellati.

Nel frattempo i due partner di governo (possiamo già chiamarli così) sono impegnati nell’esporre ai propri iscritti il contratto sottoscritto.

Dal blog dei 5 Stelle appare un consenso bulgaro alla proposta di governo con la Lega: circa il 94%. Il Carroccio è invece nelle piazze con i gazebo, oggi e domani, per spiegare l’accordo.

Si presume che la coppia Di Maio-Salvini salga al colle lunedì per annunciare a Mattarella che c’è l’accordo e per proporre il nome concordato del nuovo Premier.

L’opposizione

Con questo evolversi appare sempre più a rischio l’alleanza di Centro-Destra. Berlusconi ha fatto sapere addirittura che sarebbe disponibile all’incarico di Presidente del Consiglio in alternativa alla mozione giallo-verde. Giorgia Meloni ha sempre rifiutato la guida dell’esecutivo affidata ad un pentastellato. Pare proprio che il fronte sia ormai spaccato.

A Sinistra si registrano le solite tensioni. Martina avrebbe in mente di chiedere una proroga in veste di Commissario del Partito. I Renziani invece invocano il congresso, certi di poter prevalere e quindi proporre un loro uomo quale segretario.

Sui Social intanto appaiono confronti, abbastanza azzardati ma comunque frequenti, tra la situazione attuale e quella dell’incertezza politica altrettanto manifesta che si verificò nel 1922.

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