Giorgia Meloni? La vogliono più decisa. Tornare a votare non serve

Giorgia Meloni? La vogliono più decisa. Tornare a votare non serve

Indagine di Corriere.it sulle intenzioni di voto

Salgono tutti meno PD e FdI. La lega ha l’incremento maggiore, registrando un +1,7% che la porterebbe al 21,2. Forza Italia e M5S incrementano dello 0,2% (13,1% e 33,7% rispettivamente). Il PD cede l’1,2% fermandosi al 18,3). Il partito della Meloni arretra dello 0,7% (3,6). Liberi e uguali e Più Europa ottengono rispettivamente il 2,8% e il 2,2%.

Questo sarebbe il quadro di un ipotetico ritorno alle urne. Con la medesima situazione di ingovernabilità che vige al momento.

L’analisi che va formulata è la seguente: l’anello debole del Centro-Destra si dimostra Giorgia Meloni, penalizzata dalla sua coerenza e probabilmente schiacciata dal peso e dall’invadenza degli alleati.

In un modo o nell’altro emerge che gli elettori di FdI non gradiscono un comportamento esclusivamente a supporto della squadra. In altre parole: i più interventisti votano Salvini, mentre i più moderati ripiegano su Berlusconi.

Giorgia Meloni ha invece tutte le capacità per proporre una propria linea, ben conoscendo il DNA dei propri simpatizzanti, ovvero quella schiera di conservatori che vogliono una valorizzazione maggiore dei valori, senza incorrere in estremizzazioni federaliste o in butade qualunquistiche.

Non si può non notare che senza il dato negativo di Fratelli d’Italia, il Centro-Destra, con l’attuale legge elettorale, raggiungerebbe probabilmente la maggioranza almeno in una delle due camere. Facendo volgere la crisi ad una soluzione.

 

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