Giurisprudenza e Satana: assassino assolto perché indemoniato

Giurisprudenza e Satana: assassino assolto perché indemoniato

Ha ucciso i genitori inneggiando a Satana

Il diavolo è entrato nella Giurisprudenza italiana. È non è la prima volta.

Qualcuno potrebbe pensare ad una provocazione giornalistica o ad una metafora, ma non è così. Già nell’aprile scorso un giudice aveva esentato da spese per il divorzio di un uomo esasperato dalle condizioni della moglie indemoniata.

Ora la notizia è ancora più eclatante. Un giovane che l’anno scorso aveva ucciso entrambi i genitori, con un’ascia e inneggiando a Satana, è stato assolto.

È evidente che qualcosa non quadri. Personalmente, prima di attribuire le colpe ai giudici, mi interesserei di constatare quali siano le leggi in materia. Balza agli occhi che ci sia qualche assurdità: o nelle leggi o nella loro interpretazione.

Già nel caso della prima sentenza, i media avevano intravisto un riconoscimento più o meno diretto dell’esistenza di Satana.

Ma non è certo questo né il pericolo e neppure l’argomento da affrontare con la maggiore urgenza. I casi di possessione demoniaca, aldilà di come la pensiamo in materia circa la possibilità che esistano, vengono constatati e riconosciuti come “fenomeno inspiegabile”. E non ci riferisce certo a eventuali “fenomeni da baraccone”, ma a fatti concreti, affrontati da specialisti religiosi e laici, credenti e non credenti.

Di fronte a casi di questo tipo, siano essi riconducibili al “mondo delle tenebre” o a squilibri mentali, ci si deve porre in modo da poterli circoscrivere in ambiti giuridicamente risolvibili.

Cosa si può fare?

Non è certo facile, ma la Società ha il diritto di difendersi. Ovviamente senza prevaricare i diritti di alcuna persona, ma proprio per tutelare quelli della comunità.

Un argomento, quello delle possessioni demoniache che già di per sé stesso avrebbe da far discutere psicologi, psichiatri, sacerdoti, sociologi e molti altri specialisti. Ed è invece tenuto in un riserbo piuttosto stretto.

Da una parte la Chiesa, che ormai da diversi secoli non “cavalca la tigre”. Esiste infatti la figura dell’Esorcista Diocesano. Ma bisogna dare atto al Vaticano di gestire il tutto con molta responsabilità, evitando di impressionare e ancor più di sfruttare le paure per l’ignoto a proprio tornaconto.

La Chiesa infatti assume una posizione molto costruttiva, intervenendo solo ed esclusivamente quando i casi sono riconosciuti come inspiegabili dalla Scienza, e su chiamata di persone competenti. Senza pubblicizzare i fatti e spesso, occorre dirlo per dovere di cronache, risolvendone moltissimi.

Ma lo stesso atteggiamento non può essere assunto dal legislatore o dall’organo giudicante, le cui motivazioni e incarichi sono diversi. Esattamente come i fini da perseguire.

Una cosa è comunque certa: che il diavolo è attualmente protagonista anche nel mondo giuridico.

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