Governo, serve altro tempo, accordo per 5 anni?

Governo, serve altro tempo, accordo per 5 anni?

La trattativa si complica. Il nome del Premier non arriva.

Il “tutto bene” predicato nei giorni scorsi non sembra rispondere alla realtà dei fatti emersi ieri. Uscendo dall’incontro con il Presidente della Repubblica, pur seminando ottimismo, Di Maio e Salvini annunciano di aver chiesto tempo.

E sebbene le parti continuino a ribadire che non sia importante, l’impressione è che l’impasse sia sul nome del premier. Anche se motivi di dissidio ne esistono anche sui punti di programma.

Di Maio annuncia che occorre prudenza, visto che si sta formulando un accordo di governo che durerà 5 anni. Il che lascia però perplessi circa la posizione di Salvini.

Il leader della Lega, infatti, dopo aver sostenuto di partecipare all’accordo solo in virtù del passo indietro effettuato da Berlusconi, dovrà giustificare perché non si limiterà ad un esecutivo che prepari le nuove elezioni.

Dopo aver sbrigato le incombenze urgenti ci si aspettava che la Lega onorasse l’alleanza col Centro-Destra, tornando al voto in tempi dignitosi. Considerando anche che con una nuova legge elettorale Carroccio, FI e FdI potrebbero lucrare la maggioranza.

Matteo Salvini si rende conto di questa incongruenza e frena. Ieri, per esempio, ha incontrato Berlusconi. E al contrario di Di Maio, il quale sostiene addirittura che il nome del premier ci sarebbe (“ma non lo dico”), non pronuncia mai la frase “ritorno alle urne” come alternativa alla trattativa.

Non convince quanto emerge dalle dichiarazioni. Non dimentichiamo che fino a ieri i due leader ostentavano sicurezza affermando di aver trovato accordo su Fornero, reddito e migranti. Oggi invece sostengono che sia tutto in alto mare. Proprio sugli stessi argomenti.

Insomma: l’unico motivo che separa le parti e sul quale non c’è mai stato mistero è il nome del Presidente del Consiglio.

Questo weekend sarà decisivo. Sono in programma altri incontri che partiranno con un Salvini tentato a far saltare il banco e Di Maio a giocare di rimessa.

 

 

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