Intervista choc, Macrì: "Alleanza Isis-Mafie. Infiltrazioni nelle aziende"

Intervista choc, Macrì: “Alleanza Isis-Mafie. Infiltrazioni nelle aziende”

Dichiarazioni clamorose

L’ex Procuratore Antimafia, Vincenzo Macrì, nel corso di una video intervista a Corriere.it ha sollevato un’opzione terrificante. Il terrorismo islamico sarebbe alleato con le mafie italiane.

Secondo l’ex procuratore, il traffico dei migranti sarebbe pilotato dalle organizzazioni islamiche, le quali lo controllerebbero e ne trarrebbero i proventi fino alle coste della Libia. Da quel punto i guadagni derivanti dal flusso migratorio sarebbe appannaggio delle mafie.

Questo stato di cose darebbe una risposta ai motivi per cui il terrorismo islamico avrebbe fino a questo momento risparmiato il nostro territorio.

Commistioni della mafia anche nel mondo degli affari

Parole forti e di grandi incisività, quelle di Vincenzo Macrì, che sottolineano la complessità del problema.

Macrì ha anche affermato a chiare lettere che le mafie gestirebbero alcuni centri di accoglienza, e si “occuperebbero di smistare la mano d’opera” un po’ in tutta la penisola.

L’ex procuratore ha avuto modo anche di parlare di Milano, affermando che già a partire dal 1990 il capoluogo lombardo è divenuto “la nuova capitale della ‘Ndrangheta, al posto di Reggio Calabria”.

Nel corso dell’intervista Macrì ha anche dichiarato di non essere stato creduto quando a suo tempo aveva avvertito della situazione di Milano. Il tempo, dice, gli avrebbe dato ragione. La stessa DIA, ha detto, ha appurato in termini giudiziari che negli anni successivi al 2000 Milano non era solo infiltrata ma letteralmente occupata per alcuni traffici.

I motivi relativi al diffondersi dei fenomeni mafiosi in Lombardia, sempre secondo l’ex inquirente, furono dovuti ad una richiesta proveniente dal territorio circa servizi illegali e mafiosi. La ‘Ndrangheta sarebbe stata pronta a proporsi. E si affiancò alla grande imprenditoria e poi soppiantandola.

Le mafie avrebbero ora, sempre secondo Macrì, il controllo anche di molte aziende imprenditoriali.

Oggi Milano sarebbe inoltre la “Borsa Valori” europea della cocaina. Il controllo sarebbe sotto la direzione delle cosche mafiose. Specialmente di quelle provenienti da Platì.

 

 

 

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