Istat: pressione fiscale in Italia al 40,5%

Istat: pressione fiscale in Italia al 40,5%

Aumento dello 0,3% rispetto all’anno scorso.

L’Italia è ufficialmente il Paese europeo che ha la maggiore pressione fiscale. L’Istat ha pubblicato i nuovi rilevamenti secondo cui la percentuale di prelievo sul reddito sarebbe salita al 40,5%.

Anche se gli imprenditori, tenendo conto di balzelli e imposizioni varie, sostengono sia ancora maggiore.

In termini di rapporto al PIL e secondo i dati OCSE, in verità ci supererebbero Francia, Danimarca, Svezia, Belgio e Finlandia. Ma avendo questi Stati un PIL nazionale più basso, ecco che l’Italia balza al primo posto.

Da un articolo apparso su Qui Finanza  si evince anche che noi Italiani pagheremmo ben 33,4 miliardi di tasse e imposte in più rispetto al resto dell’Europa. Il che significa che ogni cittadino del “bel Paese” versa una cifra di €. 552 superiore rispetto agli altri 450 milioni di europei.

Si tratta di una scelta che gli ultimi governi hanno fatto per cercare di riportare le finanze nazionali a termini accettabili. Purtroppo in Italia non è mai stata presa in considerazione l’alternativa che prevede una riduzione.

Con più denaro in portafoglio gli Italiani potrebbero incrementare le spese incidendo sull’introito dell’IVA da parte dello Stato. Senza contare i benefici che ne riceverebbero l’industria, il commercio, il terziario e quindi l’occupazione.

A sfruttare il circolo virtuoso di questa “seconda” scelta fu ad esempio Ronald Reagan. L’ex Presidente USA adottò la politica della riduzione dell’imposizione fiscale invertendo la tendenza al ribasso dell’economia americana in quel periodo. Altri statisti hanno poi sperimentato con successo questa strategia.

Il Governo Conte è quindi chiamato ad una sfida nella sfida, ovvero quella di risollevare i bilanci statali senza gravare in un  modo che potrebbe essere avvertito come intollerabile sui cittadini. La “cura Reagan”, accompagnata ad un inasprimento della lotta all’evasione, probabilmente potrebbe aiutare a centrare il risultato. Senza ulteriore versamenti di lacrime e sangue dei contribuenti.

 

 

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