L'occhio del fisco in casa alle Srl, e pochi ne parlano

L’occhio del fisco in casa alle Srl, e pochi ne parlano

Il Decreto Legislativo 14/2019 e “l’uomo” del fisco stipendiato dalle aziende.

Senza la pretesa di entrare in questioni squisitamente tecniche, che sono a chiaro appannaggio di commercialisti e tributaristi, è curioso indagare sui motivi che abbiano spinto lo Stato a inserire un proprio “occhio” all’interno delle aziende private.

Con l’entrata in vigore di un decreto legislativo a novembre scorso, le Società a Responsabilità Limitata sono obbligate ad assumere (e pagare) un professionista. Il compito di questa figura è quello di verificare conti e andamento aziendale, nonché di riferire al fisco eventuali anomalie. La mancata comunicazione di eventuali anomalie comporterebbe il coinvolgimento del professionista nelle responsabilità. Rispondendo in solido col proprio patrimonio.

Si tratta di un vero e proprio “uomo del fisco” che viene inserito nelle aziende. Questa decisione governativa coinvolge le aziende che abbiano un fatturato o incassi superiori a 4 milioni di euro all’anno.

Si tratta di una misura che può essere inquadrata nell’ambito della lotta agli illeciti e all’evasione fiscale. Può essere giustificata anche come misura preventiva verso società che potrebbero creare problemi con un’eventuale loro implosione per cattiva gestione.

Il problema legato a tale decisione, che non trova riscontro per lo meno nei Paesi concorrenti, è quello dell’appetibilità ad aprire aziende in Italia.

Certamente è un fattore che scoraggia investitori esteri, ma anche imprenditori italiani a intervenire o restare nella nostra penisola. Con conseguenze che potrebbero essere catastrofiche per bilancio e PIL.

 

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