Monza, spopola il Pub dei Francescani

Monza, spopola il Pub dei Francescani

Iniziativa dei frati del Convento delle Vecchie Grazie.

Chiusura a mezzanotte e massimo 3 boccali di birra. Visita libera alla cappella del convento. È questa la formula del Friar Pub, la locanda aperta all’interno del convento delle Vecchie Grazie a ridosso del parco di Lambro, a Monza.

Il ritrovo, che sta attirando un numero sempre crescente di giovani, apre una volta al mese, ed occupa lo spazio di una vecchia filanda recuperata.

A “gestirlo” è Frate Ivano, di 34 anni, padovano, giunto a Monza l’anno scorso. A dargli una mano sono i tre confratelli più giovani del convento, Frate Gianbattista, Frate Antonio e Frate Francesco. I frati anziani del convento assistono divertiti e li lasciano fare.

La notizia, molto originale, si è diffusa in breve tempo, ed ora sono centinaia i giovani tra i 20 e i 35 anni che affollano la filanda.

Birra di qualità, pace e serenità

La formula è quella di un pub tradizionale, birra, tramezzini, musica e luci colorate. Viene servita birra di prima qualità. Si inizia con Keller o Apa. Frate Antonio rivela ad un intervista al Corriere della Sera: “Al massimo tre bicchieri a sera ed è birra di qualità, pluripremiata e prodotta da un altro convento monzese, quello dei frati Barnabiti del Carrobiolo nel centro storico. E per chi non beve abbiamo anche tisane e biscotti».

Il costo? Basta lasciare un’offerta in una damigiana. Il ricavato sarà utilizzato per abbellire il locale e per acquistare un proiettore per la sala-cinema.

I giovani arrivano anche da lontano: Torino, Bologna e Vicenza, città con cui i frati hanno aperto la collaborazione con i centri di aggregazione.

Si entra nel giardino del convento, e chi vuole può salire nella cappella al primo piano, dove chi vuole può raccogliersi in preghiera. E non sono pochi i giovani che vi si recano. Ma non c’è nessun obbligo. Il pub è frequentato da credenti e non credenti, uniti dalla voglia di divertirsi in modo sano e trascorrere una serata in allegria.

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