È morto Totò Riina, fu il capo dei Corleonesi

È morto Totò Riina, fu il capo dei Corleonesi

Il boss si è spento alle 3.37 di questa notte

Con la morte di Totò Riina si chiude una delle pagine più efferate della criminalità organizzata.

Il boss mafioso, detto “Totò u curtu” ha guidato per anni la cosca dei Corleonesi, la più spietata banda organizzata che abbia operato nel panorama criminale.

La caratteristica che rese potente l’organizzazione da lui pilotata fu infatti proprio la crudezza dei modi. Inaugurò un sistema che contrastava con il classico atteggiamento pseudo-diplomatico espresso fino a quel momento dalla Mafia.

Ben presto, dai boss “tradizionali”, lui e i suoi uomini furono detti i “viddani” (contadini, villani), non solo a causa dei modi bruschi, risoluti ed estremamente spartani, ma anche per le crudeli decisioni attuate senza esitazione.

Omicidi eccellenti

Al suo compagno di carcere, il boss pugliese Antonio Lorusso, diceva di essere un Re. Insieme ad altre confidenze, compresa quella sulla fine del magistrato Giovanni Falcone: “Gli ho fatto fare la fine del tonno”.

Oltre che gli assassini di Falcone e Borsellino, si rese responsabile della morte del Generale Della Chiesa.

Il primo fatto cruento a cui dovette assistere Totò Riina, fu la morte del padre e di un fratello nell’esplosione di una bomba che tentavano di dinnescare, quando il futuro boss aveva 14 anni. La sua vita è costellata di episodi violenti e di una crudeltà senza limiti.

Risoluto nelle sue analisi, non hai cessato di sospettare di tutto e di tutti. Quando sosteneva che avrebbero dovuto uccidere tutti i magistrati si scontro col boss Binnu Provenzano. Sostenne allora che l’atteggiamento prudente del Provenzano fosse dovuto ad accordi da lui stipulati con i Carabinieri.

Con Riina scompaiono non pochi misteri legati alla Mafia e ai più truci delitti degli ultimi 50/60 anni. Il custode di alcuni dettagli di questi misteri è il super latitante Matteo Messina Denaro, uno dei suoi successori, latitante dal 1993.

Le relazioni di Totò Riina con esponenti della società civile, del mondo politico e dell’imprenditoria sono stati molto intensi. Ed hanno contribuito a rendere tragicamente quasi leggendaria la figura di questo spietato boss.

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