Polemiche sul selfie della Pace tra Miss Israele e Miss Iraq

Polemiche sul selfie della Pace tra Miss Israele e Miss Iraq

Le due protagoniste stanno partecipando a Miss Universo.

Probabilmente quando lo hanno scattato non immaginavano le dimensioni del polverone che avrebbero sollevato. Sarah Eedan, Miss Iraq e Adar Gandelsman, Miss Israele, si sono ritratte una accanto all’altra, sorridenti.

Sono divenute l’emblema della Pace e di un futuro più sereno. Ma per alcuni, anche sui social la foto costituirebbe uno scandalo.

Le giovani, entrambe finaliste del concorso di bellezza che stabilirà la “più bella del mondo”, non hanno pensato alle divisioni che sorgono tra i loro popoli. Ma solo ed esclusivamente ad un’amicizia che sta per nascere e al cameratismo che si crea quando due ragazze affrontano insieme una bella avventura.

Il gesto del selfie, comune ai giovani di tutto il mondo, è sempre stato un segno di vicinanza e di condivisione.

La foto su Instagram

È stata l’iraqena Sarah Eedan a postare la foto sul proprio profilo Instagram. Sarah è la prima donna del suo paese a rappresentarlo a Miss Universo dalla bellezza di 45 anni.

Il commento dello scatto, però, lascia intravvedere una certa consapevolezza, che non può che fare onore alla giovane Miss Iraq: “Pace e Amore”. Con questa iniziativa Sarah ha dimostrato di aver compreso più di tanti altri presunti “cervelloni” il significato della manifestazioni internazionali.

Qualcuno infatti si è lamentato con il solito ritornello: la foto non rispetterebbe la sensibilità di alcuni. Questa è la più stupida delle frasi, molte volte usata e abusata per seminare confusione.

L’ha usata anche un professore, che secondo quanto apparso su Repubblica.it, ha dichiarato: “La reginetta di bellezza irachena posta con la regina dell’occupazione e della brutalità”.

Sarah Eedan ha risposto personalmente alle polemiche: “Miss Israele si è avvicinata, mi ha chiesto di fare una foto insieme e mi ha detto di sperare che ci sia presto la pace fra i nostri due popoli”.

Molto responsabile una nota ufficiale del governo israeliano: “”n grande messaggio di speranza per tutta la regione».

 

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