Reportage - Giordania: ritorno al futuro (6)

Reportage – Giordania: ritorno al futuro (6)

Aqaba e il Mar Morto: turismo e accoglienza

Concludiamo il nostro reportage visitando due località che interpretano il turismo in senso classico. Aqaba e il Mar Morto sono infatti soprattutto luoghi balneari, seppure inseriti in contesti completamente diversi, sia dal punto di vista geografico e paesaggistico, che da quello naturalistico.

Mar Rosso: il Golfo di Aqaba

La suggestione che si ricava dal visitare Aqaba è forte. Non solo perché punto d’incontro tra ben quattro Paesi che si affacciano sul golfo, ma anche per l’immagine che il governo giordano vuole imprimere a questa città, scelta come simbolo del turismo nazionale.

Affacciandosi sulle spiagge della città giordana, si vedono distintamente le coste di Israele, Egitto e Arabia Saudita. Aqaba è quindi il crocevia di almeno tre diverse culture, aggiungendo a queste un ulteriore modo di interpretazione dell’Islam.

Lungi dal ricavarne un centro strategico, Re Abdullah II ha insistito affinché Aqaba diventasse il fiore all’occhiello del turismo giordano. L’impatto immediato è quello che si riceve in una città occidentale. Anche se l’anima araba affiora tra la gente e in diversi luoghi, conferendo al tutto una sorta di cosmopolitismo rassicurante e particolare.

Gli alberghi sono di prim’ordine, le strade molto pulite, l’estetica estremamente curata. Insomma tutto è predisposto per l’accoglienza dei numerosi turisti, in massima parte occidentali, che ne affollano le vie e il litorale.

Chi approda ad Aqaba, che non dimentichiamo è quasi dirimpettaia della più famosa ed egiziana Sharm el Sheikh, non può esimersi da un giro in battello che lo avvicinerà ad ognuno dei quattro confini. Molte tra queste imbarcazioni sono dotate di una lastra di vetro sul fondo per ammirare i coralli e la fauna marina anche senza immergersi.

Una piccola curiosità: sul fondale della costa giordana è stato rinvenuto e ora costituisce un’attrazione, un carro armato israeliano catturato durante un conflitto.

Ad Aqaba ci si può dedicare allo shopping e ovviamente si trovano souvenir di ogni tipo, ma anche splendidi tessuti e ceramiche tipiche.

Ad aumentare la suggestione, qualora ce ne fosse bisogno, le guide non si stancano di ricordare che in questi luoghi avvenne la separazione delle acque del Mar Rosso, che consentì agli Ebrei in fuga dall’Egitto di procedere verso la Terra Promessa.

Il Mar Morto

E per chiudere il nostro viaggio, seguendo un ideale fil-rouge, avviciniamoci alla citata Terra Promessa, che da parte Giordana abbraccia la riva orientale del Mar Morto.

Sappiamo tutti delle caratteristiche uniche di questo grande lago che si insinua in una zona prevalentemente desertica. Il suo grado di salinità è tale da impedire che nelle sue acque si possa affogare. Entrando in acqua ci si sente letteralmente trasportati verso l’alto e si affiora in un modo che appare quasi innaturale. Una sensazione unica che non si può spiegare.

La riva giordana che si affaccia sul Mar Morto è sostanzialmente costituita da alberghi e supporti turistici, Ogni albergo di alto livello comprende un accesso privato al Mar Morto. Gli ospiti sono tra l’altro invitati ad usufruire gratuitamente del fango nero. Si tratta di una melma scurissima che ci si può spalmare addosso. A causa dell’alto contenuto di sale risulta fastidiosa dopo circa 15/20 minuti di esposizione al sole. Al momento in cui si elimina la pelle diviene liscia e setosa al tatto.

Nella migliore tradizione giordana anche le strutture turistiche del Mar Morto sono di alto livello. La cucina offre ovviamente i piatti della tradizione locale ma anche piatti occidentali, prevalentemente italiani, cucinati con perizia.

Conclusioni

Al termine del viaggio le conclusioni che si traggono non possono che essere decisamente positive. La Giordania è un Paese tranquillo che in virtù di una guida illuminata e saggia, rappresentata dal Re Abdullah II e dalla sua consorte Rania, sta cercando di traghettarsi nel futuro. La Giordania non rinnega le proprie tradizioni ma rispetta quelle degli ospiti. La gente è cordiale. Un’ultima considerazione che non potrà che farci piacere: gli Italiani sono ben visti e molto bene accettati. Veniamo riconosciuti in mezzo agli altri e accolti con sincera simpatia.

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