Sorpresa, la Scienza avverte i Videogiochi fanno anche bene

Sorpresa, la Scienza avverte i Videogiochi fanno anche bene

Analisi delle ricerche in materia

Dalla Catalogna non arrivano solo notizie riguardanti l’indipendentismo. Giungono anche aggiornamenti scientifici. Marc Palaus, neuroscienziato della Universitat Oberta de Catalunya ha passato in rassegna 116 esperimenti e articoli scientifici effettuati con diverse modalità.

Il suo lavoro è riassunto in un interessante articolo apparso su Scienze BBC.

Lo scopo è quello di dare una base scientifica alla posizione della comunità degli studiosi circa l’effetto dei videogiochi.

Conosciamo tutti alcune delle conseguenze negative. E sappiamo che sono date soprattutto dall’abuso, il quale determina un assuefazione. Gli esiti possono essere devastanti, e portare all’epilessia.

L’analisi porta alla luce quali parti del cervello vengono inibite o stimolate da un uso normale delle console di gioco.

Come era logico immaginare, stimolano i recettori del piacere. Da questo deriva quindi la gratificazione che generalmente si riceve utilizzandoli.

Novità arrivano dall’elenco delle altre porzioni cerebrali influenzate. Tra queste vi sono le funzioni del lobo frontale. Vengono quindi coinvolte le competenze di pianificazione, sono disattivati i meccanismi di distrazione e inibite le capacità mentali di risoluzione dei problemi.

I giochi che risultano maggiormente a rischio assuefazione sono quelli contro avversari online, perché coinvolgono le interazioni sociali.

Ma i videogiochi possono avere anche risvolti positivi

I livelli di difficoltà crescenti comportano una sfida continua per il nostro cervello. Il nostro organo cognitivo viene fatto lavorare al 100% delle sue potenzialità. Tutto ciò si traduce in un allenamento molto importante.

Riguardo all’attenzione si è scoperto che si registra un suo potenziamento. Abbiamo visto che si assiste alla disattivazione dei meccanismi che portano a distrarci. L’effetto positivo di questa condizione è che si riesce a processare con più efficienza gli oggetti che cadono sotto il nostro campo visivo.

L’incremento di attenzione porta inoltre a migliorare le funzioni esecutive, che riguardano il controllo dei comportamenti, l’apprendimento e la capacità di risoluzione dei problemi.

In alcuni ambiti clinici i videogiochi vengono utilizzati per il recupero di funzionalità dei pazienti colpiti da ictus.

L’approccio al mondo dei videogiochi deve dunque essere effettuato senza pregiudizi. L’unico dei quali deve riguarda l’abuso: come tutte le cose, farmaci compresi, vanno presi “cum grano salis”.

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