Von der Leyen, piano da mille miliardi. Intanto oro alle stelle

Von der Leyen, piano da mille miliardi. Intanto oro alle stelle

In arrivo un forte aiuto europeo per i Paesi in difficoltà

La crisi determinata dal contagio da covid-19 si aggiunge alla grave situazione economica in cui versano molti Paesi. L’attenzione dell’Europa, dopo un periodo di scetticismo pare concentrata su come evitare una depressione che non avrebbe precedenti nella storia.

La Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen si sta attivando personalmente per coordinare un massiccio intervento che dovrebbe garantire mille miliardi in Eurobond (seppur camuffati informalmente) a sostegno dei Paesi maggiormente in difficoltà.

Sta di fatto che la crisi sembra essere spietata e non voler risparmiare alcuno in un’economia mondiale in cui tutti sono legati a tripla mandata. Appare evidente che l’industria tedesca dell’auto, nonostante le aperture strategiche disposte dalla regia di Angela Merkel, dipenda molto dai fornitori italiani. L’approvvigionamento indispensabile al comparto è infatti soggetto alla produzione proveniente dall’Italia.

Fermo restando che è interesse di tutti che le aziende in ogni settore riprendano a funzionare, è innegabile che alcune tra esse risultino più o meno strategiche in scacchieri diversi.

La decisione del governo italiano e la soluzione della crisi sanitaria finisce quindi per interagire su interessi propri di altre Nazioni. Costituendo così un intreccio dal quale diventa difficile svincolarsi.

Anche in ambito di trattativa diplomatico-politica, questi fattori assurgono a livello determinante. La Germania, negli ultimi anni non è mai stata, almeno in modo palese, vincolata a fattori esterni alle proprie decisioni. Oggi deve fare i conti con variabili nuove.

Il “termometro” oro

Il fatto che la vicenda economica e la situazione siano in una fase grave lo testimonia il prezzo dell’oro. Il metallo giallo ha sempre seguito un andamento tale da fungere quasi da termometro della delicatezza di ogni situazione. In caso di crisi economica, militare, sanitaria o di altro tipo, l’oro ha sempre subito impennate. Ed esse sono state mai completamente riassorbite dal normalizzarsi della situazione.

Sebbene e stranamente poco pubblicizzata, l’impennata relativa alla situazione attuale è quanto mai significativa e molto accentuata. Il metallo giallo ha segnato un aumento che ne ha portato il prezzo al grammo dai 36 euro di 12 mesi fa, agli attuali 50 euro.

Un momento che viene quindi giudicato di fatto dagli investitori internazionali alla stregua di una guerra, prevedendone evidentemente conseguenze e ripercussioni simili per i prossimi anni.

Cè da registrare inoltre che la crescita è stata pressoché costante a partire dal trimestre finale del 2018, quando l’oro quotava 33 euro. E a nulla sono valsi gli interventi di vendite calmieratrici o speculative, che non hanno modificato il trend.

Davanti a queste informazioni non resta che aspettarsi una presa di responsabilità da parte dei governi centrali in una solidarietà che corrisponde ormai alla salvaguardia interna di ogni Stato.

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