#1 - Un libro per amico: Pietro Nenni e la Grande Guerra

#1 – Un libro per amico: Pietro Nenni e la Grande Guerra

Nuova Rubrica de Il Super Redattore

Inizia oggi una nuova rubrica periodica dal titolo “Un libro per amico”. Si tratta di un’iniziativa che si colloca all’interno del tentativo di invitare alla lettura e alla cultura.

I libri proposti non avranno una sequenza programmata né una motivazione politica o ideologica, ma saranno scelti esclusivamente per il loro interesse storico, artistico, culturale. Potranno ovviamente trattare di personaggi o eventi politici, ma il tutto resterà circoscritto nell’ambito delle espressioni riconducibili all’autore e non alla recensione.

Le descrizioni saranno infatti più che altro centrate sull’aspetto letterario, scientifico o filologico, senza esprimere giudizi in merito al contenuto.

Il primo libro scelto tratta di un personaggio che ha fatto la storia repubblicana.

Pietro Nenni e la Grande Guerra, di Antonio Tedesco – Edizioni Bussole Bibliotheka

Convinto interventista, Pietro Nenni si schierò con decisamente e con enfasi al fianco dell’Intesa con lo scopo di completare l’unità d’Italia. Vengono narrate le inquietudini e le delusioni del giovane Nenni. Vivendo l’inferno della Grande Guerra, che pure aveva auspicato insieme all’allora socialista Benito Mussolini, sopportò la morte attorno a sé, la fame e il freddo, nell’illusione di trovare alla fine del conflitto un mondo migliore. La delusione dopo lo smobilitamento raggiunse l’apice con la firma del Trattato di pace di Versailles. Nenni attribuirà questa conclusione iniqua alla rivelazione del vero volto del capitalismo.

Il libro è stato presentato il 21 dicembre 2018. L’autore Antonio Tedesco è il Segretario generale della Fondazione Pietro Nenni.

Un libro che ripercorre il periodo bellico e che dà una chiave di lettura alle vicende che videro l’allontanamento di Pietro Nenni dalle posizioni di Benito Mussolini. Nenni fondò infatti nel 1919 su sollecitazione del futuro Duce, il Fascio di Bologna, ma già dalla prima conferenza manifestò la sua vocazione repubblicana, mentre Mussolini aveva già probabilmente l’intenzione di avvicinarsi ai Savoia.

 

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