Ciclismo e doping: Froome trovato positivo a un broncodilatatore

Ciclismo e doping: Froome trovato positivo a un broncodilatatore

L’analisi si riferisce alla Vuelta, vinta dal britannico

Shock nel mondo del iclismo. Il campionissimo del momento, Chris Froome, è stato trovato positivo al salbutamolo, un broncodilatatore.

La sostanza è consentita ad uso terapeutico, e a maggior ragione da Chris Froome che soffre di asma. Quello che colpisce, però, è la quantità rilevata dalle analisi, che ammonta al doppio del consentito.

Il campione si difende con molta chiarezza: “Tutti sanno che soffro di asma, e sto attento ad assumere le dosi corrette di broncodilatatore. So bene che tutti i giorni che indosso la maglia di leader sono controllato. Durante la Vuelta – prosegue il ciclista britannico – ho accusato un peggioramento delle condizioni e ho assunto il salbutamolo”.

La sostanza è consentita nella misura di 1.600 mcg ogni 24 ore, somministrate in non più di 800 mcg. nelle 24 ore. Il campione analizzato conteneva 2.000 mcg. Esattamente il doppio del limite massimo regolamentare, che è appunto di 1.000 mcg.

Un campione straordinario, re delle salite

Froome ha vinto ben 4 Tour de France e quest’anno ha trionfato per la prima volta alla Vuelta (il Giro di Spagna), centrando una doppietta storica. Il campione ha già annunciato la sua partecipazione sia al Tour che al Giro d’Italia 2018, alla ricerca di un doppio trionfo che manca dal 1998. Ovvero da quando Marco Pantani fece l’impresa, prima dell’irruzione del doping nella sua vita.

Froome non è stato sottoposto alla “sospensione provvisoria obbligatoria” che viene applicata quando un atleta è trovato positivo ai controlli anti-doping. Il motivo risiede nella specificità della sostanza, che richiede in effetti indagini più approfondite per determinare l’eventuale dolo da parte dell’atleta.

Il campione prelevato risale alla tappa del 7 settembre. La notifica al corridore è stata consegnata il 20 settembre.

Il mondo del Ciclismo vive quindi ancora una volta una pagina amara. Anche se la colpevolezza di Froome appare improbabile.

Queste vicende vanno infatti prese con le molle. La vicenda di Marco Pantani insegna.

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