Nuove osservazioni mettono in crisi teorie scientifiche consolidate

Nuove osservazioni mettono in crisi teorie scientifiche consolidate

Gli astrofisici dovranno rivedere alcuni modelli scientifici.

Le ultime rilevazioni del LIGO (The Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory) della Caltech hanno messo in crisi gli astrofisici.

Le osservazioni effettuate su una recente fusione di stelle di neutroni (GW190425), hanno mostrato rilevanti differenze tra quanto la comunità scientifica ha elaborato in ipotesi ormai da tempo consolidate, e quanto in realtà avviene in questi casi.

La scoperta porterà a variazioni significative su quanto si pensava fosse la natura stessa di questi astri. Ma soprattutto si dovranno rivedere alcune teorie che venivano date per certe.

Si tratta di una scoperta epocale. Lo studio verterà anche sulla natura delle supernove. Su queste ultime si tratterà di scoprire nuove concezioni circa le loro dinamiche.

L’estate scorsa gli astrofisici avevano rilevato la prima fusione di antiche esplosioni di supernove. I fremiti percepiti dal LIGO avevano dato risultati in linea con le teorie di base.

Lo stupore dei ricercatori è stato quindi enorme in occasione della seconda e più recente osservazione, in cui tutte le teorie di base vengono rimesse in discussione.

L’evento è significativo in quanto il LIGO è stato creato con il più grande investimento scientifico della storia, ed è nato per osservare le onde gravitazionali previste dalla teoria della relatività di Einstein.

Le informazioni raccolte, quindi, si collocano nel ben più grande mosaico dello studio del funzionamento dell’universo. Da esso derivano tutte le convinzioni scientifiche che sono alla base delle nostre conoscenze. Compresa la fisica newtoniana e la dinamica della forza di gravità.

Un campo che promuove nuove ricerche nell’ottica di una “teoria del tutto”, la quale esula dalle nostre cognizioni attuali.

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