Reportage - Giordania: ritorno al futuro (4)

Reportage – Giordania: ritorno al futuro (4)

Mosè e la Terra Promessa e le delizie del Mar Morto.

Il nostro viaggio prosegue spingendoci a sud di Gerasa e del Castello di Aljoun, meta della scorsa puntata del reportage sulla Giordania.

Il Monte Nebo

La prima destinazione è il Monte Nebo, location di importanza storico-biblica notevole. Si tratta infatti del luogo da dove Mosè vide finalmente, seppure in lontananza, ma in modo chiaro e netto, la Terra Promessa. Il luogo ove scorrono latte e miele promesso da Dio al suo popolo eletto.

Ed in effetti dalla sommità del Monte Nebo si scorge distintamente la Valle del Giordano, e quando il cielo e terso e la luce favorevole, in assenza di vento o foschia, anche le luci di Gerusalemme.

La gestione del sito

Attualmente il sito è gestito da Frati Francescani, che lo curano con amore e dedizione. All’interno dello spazio delimitato c’è anche un bar, meta gradita dai pellegrini che giungono a frotte, e che viene gestito da famiglie beduine. I Frati sono sul Monte Nebo dal 1932, anno in cui Re Abdullah I concesse loro la gestione del sito.

Reportage - Giordania: ritorno al futuro (4)Il punto ove la tradizione narra si arrestò Mosè è indicato da una grande croce che rappresenta l’intreccio tra la religione ebraica e quella cristiana, ovvero il serpente elevato dal patriarca nel deserto e che preservò il suo popolo dal veleno dei rettili, e la Croce di Cristo.

Molti probabilmente non sanno che la scultura esposta nel punto dove si ritiene morì Mosè, dopo aver visto la Terra Promessa, è opera di un artista italiano, il fiorentino Gian Paolo Fantoni.

Poco distante dalla bella basilica che troneggia in cima al monte, possiamo osservare il Memoriale di Mosè, luogo ove la tradizione ritiene sia stato seppellito il patriarca.

Dal IV secolo …

La basilica sorge sulle rovine di un’antica Chiesa costruita nel 393 d.C. la cui navata è proprio sotto quella attuale, e che ebbe il nome di Chiesa del Trifoglio.

Ancora pochi passi e godiamo della visione di un grande masso di forma circolare, che altro non è se non unaReportage - Giordania: ritorno al futuro (4) “porta”, nei tempi antichi serviva a chiudere i sepolcri, come ci riferiscono i passi del Vangelo in relazione al Santo Sepolcro.

La vista della Valle del Giordano è molto suggestiva, e grazie alla cartina con le frecce di indicazione, affissa sul belvedere, possiamo scorgere importanti luoghi biblici posti anche a centinaia di chilometri di distanza.

Il Castello di Aljoun

A pochi chilometri dal Monte Nebo, in una collina strategica per la geopolitica medioevale, sorge un castello che rappresenta una grande suggestione anche per gli occidentali: il castello di Aljoun. Si tratta di una delle fortezze di Saladino, il fiero oppositore dei Crociati.

Ṣalāḥ ad-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, detto Saladino, fu un conquistatore e condottiero curdo che arrivò ad essere Sultano d’Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, considerato uno dei più grandi strateghi di tutti i tempi. Il suo dominio si estese anche alla Mesopotamia ed alcune zone del Nord Africa.

Nel 1187 Saladino sconfisse definitivamente i crociati nella battaglia di Hattin, aprendo alle sue truppe la via della riconquista di Gerusalemme.

Reportage - Giordania: ritorno al futuro (4)Il Castello fu costruito sotto il controllo del fratello di Saladino, nel 1184. Il suo stato di conservazione è ottimo. I lavori di manutenzione sono costanti.

Si notano le feritoie strategiche per gli arcieri, e anche la buca orizzontale che si apre sopra il portone d’ingresso, allo scopo di versare l’olio bollente agli eventuali invasori.

Tutto il perimetro del castello è circondato dal fosso che in origine era pieno d’acqua. E l’accesso si ha attraverso un ponte fisso che sostituisce l’originale ponte levatoio.

All’interno sorge anche un piccolo museo storico-archeologico. Di notevole suggestione le palle di pietra di ogni dimensione che serviavano come proiettili delle catapulte che erano poste sulle terrazze del castello.

Il prossimo appuntamento

Nella prossima puntata ci fermeremo a Madaba. È un bellissimo centro archeologico famoso per i ritrovamenti di Chiese e mosaici. Visiteremo i resti della splendida Basilica di Santo Stefano, i cui pavimenti sono stati protette dagli statunitensi con una struttura che li rende ben visitabili. Proseguiremo poi in un suggestivo viaggio attraverso il deserto del Wadi Rum, ripercorrendo le orme di Lawrence d’Arabia.

 

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