Vaccini, Zaia: "Slittano, anzi no ..."

Vaccini, Zaia: “Slittano, anzi no …”

Quel pasticciaccio di Via … VENETO

Ebbene no. Questa volta non parliamo di Via Veneto, quella romana. Il pasticciaccio (mi perdonerete se lo chiamo così, ma proprio un altro termine non mi viene) arriva dal Veneto. Proprio dalla Patria del Celodurismo più spinto.

Il Governatore Zaia si oppone fieramente alla Ministra Lorenzin (cognome che evoca il nord est italico, ma nata a Roma) e emana un decreto col quale si by passa la discussa legge dell’obbligatorietà dei vaccini nelle scuole.

La polemica divampa e Zaia incassa immediatamente il plauso dal capodurista Salvini.

Il leader maximo (lo chiamiamo così in omaggio al suo passato da ultra-sinistra) si precipita dal “coraggioso” presidente del Veneto e lancia proclami trionfali.

La Lega si oppone fieramente allo Stato. A quello Stato centralista e Romano che tanto Bossi (con tanto di Trota) e Maroni (con tanto di poltrone) stanno combattendo. Nonostante abbiano incassato milioni di Euro che oggi devono essere restituiti. Ma questa è un’altra storia e sarebbe lunga da raccontare.

Sta di fatto che il viso sorridente di Salvini e Zaia, avvinghiati da un abbraccio fraterno, fa il giro dell’Italia su tutti i giornali.

Era solo ieri.

Oggi il decreto è stato ritirato. Marcia indietro di fronte ad armi? Cosa fa tremare la Lega? Semplicemente il fatto che ad ogni azione segue una responsabilità.

Responsabilità. O per Bacco. A questo Zaia forse non aveva pensato!

E’ bastato che la Ministra Lorenzin annunciasse che se fossero scoppiate epidemie o semplici contagi, gli amministratori sarebbero stati responsabili, che il castello di certezze politico-amministrative di Zaia e Salvini crollassero miseramente. Tutti i proclami alla difesa delle Libertà individuali, con tanto di Costituzione sbandierata … naufragano nel nulla. Sperando che come in tante altre occasioni gli Italiani si dimentichino.

Misteri di San Portafoglio? Questo non lo sappiamo. Ma evidentemente, e scusate la volgarità, la Lega non ce l’ha più duro come una volta.

O no? Manca la controprova, ma al primo pericolo di responsabilità indiretta, l’unica proposta politica della Lega si è sciolta in meno di 24 ore … prima di gettarsi nelle acque del Po.

L’Italia, commossa, ringrazia.

 

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